Venerdì, 19 Aprile 2024

SI SPOSA - Settimanale di informazione per gli sposi Anno 11° - Numero 30

Il matrimonio tra forma e…sostanza

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A cura di Biancoperla Wedding
Per quanto l’idea di convolare a giuste nozze vi procuri una gioia incontenibile e vi trascini in men che non si dica in un turbine di emozioni, sogni, progetti e desideri irrefrenabili per il grande giorno, è ora il momento di entrare nell’ordine di idee che affinché voi due possiate essere una sola cosa e una famiglia è necessario adempiere ad alcune formalità. Ma non sarà solo una questione di forma, ma soprattutto di sostanza. L’aspetto burocratico del matrimonio è la parte sicuramente più noiosa, ma è purtroppo quella necessaria. Perciò, dopo aver deciso se sposarvi in Chiesa o in Comune, è necessario seguire una determinata prassi. In entrambi i casi, dal punto di vista giuridico, non cambia molto. In un caso o nell’altro, infatti, l’atto di matrimonio verrà trascritto allo Stato Civile. La differenza consiste, invece, nell’esistenza di tre differenti forme di matrimonio messe in pratica da tre diversi tipi di celebranti, e nei tre diversi luoghi.
Il matrimonio civile viene celebrato, in presenza di due testimoni, dall’Ufficiale di Stato Civile, nella Sala della casa comunale predisposta per questo tipo di celebrazioni, ed ha immediatamente effetti civili, legali ed amministrativi. Dopo la lettura degli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile, relativi ai diritti e doveri dei coniugi, sulla residenza della famiglia e sui doveri verso i figli, e dopo aver ricevuto il consenso dei due sposi che dichiarano entrambi di volersi sposare, l’Ufficiale di Stato Civile li unisce in matrimonio.
La seconda forma è quella del matrimonio concordatario che viene celebrato dal parroco, in Chiesa o in un luogo comunque consacrato e perciò ritenuto idoneo, e al quale vengono attribuiti gli stessi effetti del matrimonio civile. Dopo che gli sposi dichiarano la loro intenzione di diventare marito e moglie, il parroco legge gli articoli del Codice Civile e l’atto di matrimonio viene, quindi, trascritto nei registri di Stato Civile.
L’ultima forma di matrimonio è quella davanti a ministri di culto ammessi e che riguarda i cittadini non cattolici. Questi ultimi avranno la possibilità di celebrare il matrimonio secondo il loro rito religioso, valido anche dal punto di vista civile. A celebrare il rito dovrà essere un ministro del culto la cui nomina sia stata approvata dal Ministero della Giustizia, senza dimenticare la preventiva autorizzazione dell’Ufficiale di Stato Civile necessaria e che bisogna chiedere entro i cinque giorni precedenti la celebrazione.
Per quel che riguarda i documenti per celebrare il matrimonio civile non è necessario presentare dei certificati per sposarsi, sarà l’Ufficiale di Stato Civile che provvederà a procurarsi la documentazione necessaria. Agli sposi spetterà solo presentarsi un paio di mesi prima del matrimonio nel comune di uno dei due promessi, e richiedere le pubblicazioni formali che verranno affisse per otto giorni. Tre giorni dopo la scadenza di tale termine viene rilasciato un certificato che attesti che non ci sono impedimenti, dal punto di vista civile, per celebrare il matrimonio entro 180 giorni. Per quanto riguarda il matrimonio religioso è necessario, almeno sei mesi prima, seguire il corso prematrimoniale al termine del quale verrà rilasciata una dichiarazione di avvenuta partecipazione, poi occorrono i certificati di battesimo e cresima da richiedere nella Parrocchia dove sono stati celebrati quetsi due sacramenti, il certificato di stato libero ecclesiastico per il coniuge che dopo il compimento del 16° anno di età ha vissuto in altre diocesi. Le Pubblicazioni, con le generalità degli sposi e il luogo del matrimonio, sono esposte nelle parrocchie dei due sposi per due domeniche successive. Da questo momento si possono scegliere le partecipazioni per carattere e forma, nel rispetto del tema e dei colori scelti per il matrimonio.

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